| Padova : Mura veneziane: Bastione della gatta |
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| Esistono due versioni principali, entrambe legate a un gesto di scherno da parte dei difensori veneziani:
Versione più diffusa (legata al leone di San Marco): Durante l'assedio da parte dell'esercito dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo, i difensori veneziani esposero sulle mura un drappo o un vessillo che, nelle intenzioni, doveva raffigurare il Leone di San Marco, simbolo di Venezia. Tuttavia, a causa di una cattiva esecuzione o forse per la distanza, l'immagine risultò talmente mal riuscita da essere beffardamente additata e derisa dagli assalitori come una "gatta".
Altra versione (legata a una gatta viva): Un'altra tradizione popolare narra che i padovani, sicuri della vittoria e volendo sfidare gli assalitori (che pare stessero usando una macchina da guerra chiamata "Gatto"), legarono una gatta viva sulla cima di una pertica e la fecero penzolare sopra le teste degli assalitori, gridando sfide.
Il gesto, in entrambi i casi, era un atto di spregio e sfida verso le truppe imperiali che assediavano la città. Il nome rimase e fu dato al bastione che sorgeva in quel punto strategico della cinta muraria.
È importante notare che il bastione attuale fu ricostruito negli anni immediatamente successivi all'assedio, leggermente più a sud rispetto a quello originario coinvolto nell'episodio.
(Commento ottenuto con l'intelligenza artificiale "Gemmini.) |
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| La stessa zona in una ricostruzione 3D di A. Milani. |
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titolo: Bastione della gatta |
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