Sul pannello si legge: Nella scena dell'Adorazione dei Magi, nel secondo registro della parete destra, Giotto dipinge la cometa che secondo i Vangeli guidò i Re Magi alla capanna di Betlemme, raffigurata come una palla di fuoco con una lunga chioma. Con il linguaggio limpido che caratterizza tutto il ciclo degli Scrovegni, Giotto sostituisce l'immagine stereotipata della stella a più punte, frutto delle stilizzazioni medievali, con un vivo ricordo di quanto poteva aver visto nel 1301, durante il passaggio della cometa di Halley, tra settembre e ottobre. A Giotto è stata dedicata nel 1986 la missione dell'Agenzia Spaziale Europea finalizzata allo studio della cometa di Halley. La sonda passò a 596 chilometri dalla cometa e ne fotografò il nucleo, un corpo scuro a forma di arachide formato da polvere interstellare e ghiaccio con sette getti che espellono circa tre tonnellate di materiale ogni secondo. Dalla sua formazione, circa quattro miliardi e mezzo di anni fa, il nucleo è rimasto pressoché immutato. La sua orbita attraversa quella terrestre ogni settantasei anni circa. La sua comparsa, nel 7 a.C., indusse a credere che i re Magi avessero seguito proprio questa stella nel loro viaggio. Giotto era affascinato dal cielo, come prova la volta cosparsa di settecento stelle d'oro e non perse l'occasione di dare un'ulteriore conferma del suo realismo. |