Sul pannello si legge: Numerosi interventi e molteplici restauri hanno in parte manomesso l'immagine originaria della cosiddetta casa di Ezzelino il Balbo, sopra il volto della Malvasia, rendendo così difficile una datazione precisa dell'affascinante edificio. Alcuni motivi architettonici, come il possente vòlto, la divisione in due piani e le eleganti bifore la avvicinano stilisticamente al Palazzo del Consiglio, rendendo plausibile una datazione alla seconda metà del XIII secolo. "Azzolino tedesco fabbricò il Palazzo di S. Lucia, ove hora è il è il volto della Malvazia", scriveva nel 1605 Andrea Salici, filosofo e teologo. E' questa l'unica fonte che citi gli Ezzelini quali proprietari del grande Palazzo, forse formato dall'unione di due case contigue in un complesso architettonico che probabilmente nel Trecento appartenne ai Carraresi. Quest'informazione risulterebbe da alcune divisioni di proprietà del 1363, in seguito alle quali Francesco il Vecchio lasciò "... la casa grande di S. Lucia con molte altre case contigue..." a Marsilio e a Nicolò. Sarebbero forse riferibili a quest'epoca o, più probabilmente alla prima metà del Quattrocento, la costruzione del mezzanino con arco ribassato, che ha modificato la divisione interna dei piani, e l'apertura della bellissima trifora tardogotica scandita da archi trilobati, che dà su via Marsilio da Padova. E' invece databile alla fine del secolo la trifora verso via Santa Lucia. Alla stessa epoca della casa di Ezzelino appartiene casa Dondi, tradizionalmente attribuita alla famiglia di Jacopo e Giovanni Dondi, caratterizzata da un'analoga, elegante sobrietà. |