Sul pannello si legge: La famiglia dei Carraresi era inizialmente di Carrara San Giorgio località della bassa padovana che oggi fa parte del comune di Due Carrare. I Carraresi, possessori di terre e di castelli, trasformarono progressivamente la loro sede da villaggio rurale a centro di potere signorile. Benefattori degli ordini monastici e protettori dei poveri, ebbero buoni rapporti anche con l'impero. Nel 1114 e nel 1164 ricevettero i privilegi di conferma dei loro possedimenti, di cui in seguito diventarono feudatari. I benefici ottenuti dalle relazioni interessate con il vescovo di Padova, inoltre, determinarono il progressivo inurbamento dei feudi. I Carraresi acquistarono edifici in città e occuparono cariche sempre più importanti all'interno dell'amministrazione comunale, accompagnati da un crescente prestigio sociale. Nel 1236 sono citati nella commissione dei 16 maiores civitatis, incaricati di decidere sulla dedizione a Federico II e ad Ezzelino da Romano, e, negli scritti Jacopo da Carrara è menzionato tra i "Grandi" del Comune. L'occasione per la presa del potere fu nel 1318 con la presa di Vicenza da parte di Cangrande della Scala, il popolo, intimorito, consegnò il gonfalone di Padova a Jacopo dando formale inizio alla signoria carrarese. Ubertino proseguendo la politica filoveneziana intrapresa dal predecessore Marsiglio, assicurò alla città un periodo di pace con la Serenissima che fu invece interrotta da Francesco I, il massimo protagonista della dinastia. La sua ambiziosa azione di governo volta ad ampliare i confini, segnò l'inizio della decadenza. Nel 1388, stretto dai Visconti, fu costretto ad abdicare in favore del figlio, Francesco Novello, che nel 1390 riuscì a riprendere il potere in città. Stremato dalle guerre con Milano, il Novello non riuscì a contrastare le mire espansionistiche di Venezia, che nel 1405 conquistò la città mettendo fine alla signoria dei Carraresi |