Sul pannello si legge: A giudicare dai materiali di uso quotidiano recuperati nel corso degli scavi, databili al VII secolo a.C., è stato ipotizzato che nell'area dell'Arena vi fosse in epoca paleoveneta un insediamento abitativo collegato alla necropoli di via Loredan. Nell'ambito della campagna di scavi, avviata nel 1881 da Carlo Tolomei, l'area fu ripulita della sterpaglia e fu abbattuto il muro verso l'attuale via Garibaldi per consentire una migliore visione. L'imponente edificio aveva un asse di orientamento da nord-est a sud-ovest. Dalla parte dell'attuale piazza Eremitani si trovava la porta triunphalis, che permetteva l'accesso agli spettacoli, dal lato opposto c'era la porta libitinensis o porta della morte, da dove venivano trasportati i gladiatori uccisi. Sono stati individuati cinque muri ellittici concentrici, le cui parti in vista presentano un rivestimento a blocchetti di calcare dei Berici disposti a file orizzontali, il cui impiego rinvia all'età augustea (tra il 30 a.C. e il 14 d.C.). Gli scavi misero inoltre in luce dei corridoi con pavimenti e pareti rivestiti in marmo rosso di Verona, che scendevano verso l'Arena con forte pendenza, forse accessi riservati al personale o passaggi verso il podio per la cerimonia di apertura e chiusura dei ludi e per le premiazioni. Non è esclusa l'esistenza di una fossa centrale per la sistemazione della gabbia delle fiere e per le macchine sceniche. Alcuni frammenti di acquedotto in trachite furono rinvenuti durante gli scavi e sono ora visibili ai Musei Civici. |