Sul pannello si legge: Padova, durante la Signoria dei Carraresi, fu teatro di innumerevoli conflitti con nemici esterni ed interni, ma nel contempo divenne il luogo di una splendida trasformazione grazie alla politica di protezione delle arti svolta dai signori e dai loro familiari. La Reggia costruita da Ubertino diventò centro di elaborazione del linguaggio gotico, grazie alla decorazione della cappella privata con le pitture di Guariento. Jacopo II si adoperò per la venuta a Padova di Francesco Petrarca e intratenne ottimi rapporti con il vescovo Ildebrando Conti. Si presime che sia Petrarca che il vescovo Conti siano rientrati dai soggiorni avignonesi portando oggetti, manoscritti, oreficerie che diffusero a Padova il raffinato gusto d'Oltalpe. Ma l'esito più evidente del mecenatismo carrarese fu la decorazione del Battistero, promossa da Fina Buzzaccarini e dal console Francesco il Vecchio. Alla stessa figlia di Pataro Buzzaccarini si deve, pochi anni più tardi, l'erezione della chiesa dei Servi mentre ai famigliari dei Carraresi, dai Cortellieri agli Spisser, ai Conti, ai Lupi di Soragna, ai Bovi, spetta la realizzazione dei cicli di affreschi che nel Trecento fecero di Padova la città più decorata d'Italia. |