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Sul pannello si legge: Nel Trecento la musica accompagnava tutti i momenti dell'esistenza. La vita di tutti i giorni, le occasioni liturgiche, le feste, la guerra, tutto offriva spunti per la composizione di musica e canto. Ogni istituzione diede rilievo, nel corso del secolo, ad un aspetto particolare della cultura musicale, in un contesto in cui le diverse declinazioni musicali interagivano fra di loro. L'università fu il luogo deputato all'elaborazione teorica e matematica della musica, a partire da Pietro d'Abano, per continuare con Biagio Pelacani e giungere fino a Prosdocimo dei Beldomandi. La Basilica di Sant'Antonio custodì la trasmissione del canto monodico romano-francescano, come documentano i preziosi corali ivi conservati, quale accompagnamento della liturgia della chiesa latina; nel monastero di Santa Giustina furono redatte le fonti della polifonia europea e vi si sviluppò la produzione musicale più moderna. Anche la scuola della Cattedrale ebbe un ruolo di primo piano come centro di attiva vita culturale e sede dell'apprendimento. All'inizio del secolo, tra il 1305 e il 1308, ospitò Marchetto da Padova, celebre per aver inventato un sistema della notazione della musica polifonica diverso da quello francese di Philippe de Vitry. Con Marchetto Padova entrò in una dimensione internazionale sia della produzione sia della teoria musicale. I vari maestri che gli succedettero, tutti provenienti dal territorio padovano, affiancarono l'insegnamento di canto ai pueri alla guida alla cappella. Si deve a loro la ricca produzione in ambito profano di madrigali, ballate e cacce. Si sviluppò inoltre il "mottetto", una composizione a carattere politico-celebrativo. Al madrigale erano affidati contenuti poetici di tipo pastorale; le cacce o "rotundelli", si accompagnavano alla descrizione di scene di caccia o di pesca, e potevano essere connessi a balli in tondo; la ballata era invece legata a testi moraleggianti. Tra i numerosi compositori fu particolarmente famoso Joannes Ciconia, compositore, cantore e custos della Cattedrale. Si conservano i suoi bellissimi mottetti dedicati ai menbri della famiglia carrarese e ad altri personaggi illustri della città. |
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