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Sul pannello si legge: Palazzo Zabarlla sorge in un'area ricchissima di storia. Gli scavi archeologici compiuti fra gli anni Ottanta e Novanta hanno portato alla luce l'impianto di un'abitazione di epoca paleoveneta databile al VIII secolo a. C. e resti di pavimentazione a mosaico di epoca romana. Il complesso attuale, databile ai secoli XII - XIII, fu abitato dai Carraresi fino alla fine del XIV secolo, quando fu venduto agli Zabarella, in concomitanza con la sconfitta subita dai Visconti; o forse fino al 1405, dopo la disfatta della Signoria. Il complesso si presenta con la sontuosa imponenza che caratterizzava le case dell'aristocrazia del Medioevo. La torre è databile al primo Duecento, mentre il Palazzo si presenta modificato nell'aspetto originario dal restauro cinquecentesco. Sicuramente originale è la fila di archetti che corre sotto la merlatura. Gli interni sono stati modificati in funzione delle esigenze dei tempi. Giacomo Zabarella, ultimo discendente della famiglia, intervenne sull'edificio commissionando la decorazione a tre maestri del Neoclassicismo: Giuseppe Borsato (1771-1849), Giovanni Carlo Bevilacqua (1775-1849) e Francesco Hayez (1791-1882). Il Palazzo rimase dimora privata fino al 1920, quando fu acquistato dal Credito Veneto che lo destinò a sede centrale. Dopo la seconda guerra mondiale ospità la Società del Casino Pedrocchi. Oggi il Palazzo è sede della fondazione Bano, che organizza prestigiose esposizioni d'arte di livello internazionale. |
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