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Padova Pannelli Mirabilia   46 Palazzo della Ragione, gli affreschi, ... modi: foto mappa
Palazzo della Ragione, gli affreschi, ...
Sul pannello si legge: Palazzo della Ragione, gli affreschi, l'amministrazione della giustizia

Cuore della vita cittadina, il Palazzo della Ragione fu costruito nel 1218 sotto il podestà Giovanni Rusconi, dal libero comune padovano. Si trova al centro delle piazze dei mercati, nel luogo anticamente occupato dal foro romano. Centro amministrativo e sede della giustizia, il prestigioso edificio era l'emblema della città nel momento di massima fioritura. La costruzione duecentesca era formata da tre piani: botteghe al piano terra, laboratori e ragionerie del Comune nel mezzanino, tribunali e pubblici uffici all'ultimo piano. Tra il 1306 e il 1309 fra' Giovanni degli Eremitani ingrandì il Palazzo innalzando la copertura a carena di nave rovesciata e erigendo i due loggiati laterali. Giotto vi dipinse un ciclo pittorico ispirato a Pietro d'Abano, distrutto da un incendio nel 1420. Dipinti nuovamente da Nicolò Miretto e da Stefano da Ferrara tra il 1430 e il 1440 circa, gli affreschi si dispiegano lungo le pareti del Salone, disposti su tre registri, al di sopra delle fasce duecentesche su cui sono rappresentati gli animali che alludono ai tribunali. In 333 riquadri sono incluse le raffigurazioni dei dodici mesi con il santo protettore, il segno zodiacale, le costellazioni, le attività dell'uomo tipiche del periodo, le caratteristiche dei nati sotto quel segno. L'insegnamento espresso era che nel proprio agire l'uomo doveva sempre tener conto dell'ordine cosmico e rispettare la giustizia e, se commetteva dei reati, doveva presentarsi al tribunale deputato a quel crimine. In caso di condanna il colpevole veniva condotto alle prigioni, a ovest del palazzo, con un rito che evocava l'uscita dalla comunità. Tra i profumi, i rumori e i colori del mercato spesso avvenivano piccoli e grandi imbrogli, che il Comune cercò di limitare fissando delle misure campione, incise sul muro del Palazzo. Nelle piazze si comminavano le punizioni legate all'amministrazione della giustizia: i tratti di corda, sotto l'omonimo volto, le fustigazioni di ladri e prostitute presso una pietra in Piazza dei Frutti, i tagli della narice o della mano e le esecuzioni capitali.
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