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Padova Pannelli Mirabilia   52 La Pescheria vecchia e la fraglia dei pescatori modi: foto mappa
La Pescheria vecchia e la fraglia dei pescatori
Sul pannello si legge: Il vivace affresco raffigurante il Pescivendolo, a Palazzo della Ragione, mostra il venditore che, abbigliato con un grembiule bianco fissato in vita e munito di una borsa per i soldi, porge tre pesci ad un cliente. L'affresco, come si evince dall'iscrizione nella parte alta, è incluso nel mese di Marzo, periodo in cui - generalmente coincidente con la Quaresima - era proibito cibarsi di carne. Una grande richiesta di pesce contraddistinse Padova nel Medioevo, a tal punto che in alcuni periodi la produzione non era sufficiente a soddisfsrla. Padova, città d'acque, forniva pesce con i suoi fiumi, i canali e la piscicoltura diffusa nelle zone depresse, dove l'acqua si fermava spontaneamente, anche se la maggior parte del pesce venduto proveniva dalle valli, dai fiumi e dal mare. La forte richiesta di pesce rese necessario che il Comune fissasse un dazio sulla vendita, al fine di scoraggiarne l'esportazione, e che dettasse norme ben precise cui i pescivendoli dovevano attenersi, riguardanti perlopiù la freschezza del pesce e il controllo sulle vendite. I pesci e igamberi di valle, ad esempio, potevano essere venduti solo dai pescatori di valle. La vendita del pesce inoltre, nel XIIIsecolo, era consentita solo presso il mercato del pesce, era altresì vietata nelle piazze e lungo le strade, nel Trecento invece, come ci conferma Giovanni del Nono, di fronte alle botteghe degli orefici e in Piazza dell Erbe, si vendevano "pesci di mare e i più fini pesci del Brenta e degli altri fiumi". Il mercato del pesce di Padova si trovava presso la Pescheria Vecchia, all'angolo con la chiesa di Sant'Andrea, in uno spazio in cui la fraglia pagava un canone d'affitto al Comune. Vi erano quarantaquattro banchi muniti di licenza, che ogni sabato sera venivano assegnati a sorteggio. Ogni mattina gli ufficiali del podestà controllavano la freschezza del pesce che, se invenduto, poteva restare sui banchi due giorni durante l'inverno e un giorno d'estate. La Pescheria restò in questa zona fino a quando Antonio Pedrocchi, nel 1817, ricavò al suo posto l'elegante spazio di Piazzetta Pedrocchi.
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