|
|
Sul pannello si legge: Lo stemma della famiglia da Carrara consiste in un carro rosso su campo bianco. Non ci sono certezze sulla sua origine e neppure sul suo significato, anche se ci sono molte leggende legate al nome de Carraresi. Secondo la più nota tramandata da Giovanni di Conversino da Ravenna (1343-1404), Landolfo di Narbona, innamoratosi di Elisabetta, figlia di un non meglio identificato Imperatore ostile al loro amore, sarebbe fuggito con lei in Italia. Giunti nella selva di Monselice i due giovani avrebbero costruito una casa, detta "casa rara". Il conversini avanza una seconda ipotesi: il nome della località Carrara deriverebbe dall'attività di costruttori di carri e di aratri abbracciata dai due giovani per nascondere le loro vere identità. Un'altra leggenda tramanda che nella stessa selva il mitico Vitelimo apparve a Landolfo, al quale ordinò di adottare il carro di fuoco nello scudo. Pier Paolo Vergerio, nel 1404, suggeriva che il nome "Carrara" derivasse dalla presenza di un'industria "molto nota fabbrica di carri", e che prima di chiamarsi Carrara si chiamasse Villa del Bosco, Villa Nemoris. Lo stemma con il Carro che segnò tutti i luoghi carraresi nello stato, fu soggetto ad una vera damnatio memoriae, in particolare quando i Veneziani conquistarono Padova. Fu allora cancellato da tutti i luoghi dell'amministrazione, dal Palazzo della Ragione, alla Reggia Carrarese, al Castello. Se ne conosce anche un'interpretazione molto originale, relativa ad un codice del 1376 dedicato a Francesco il Vecchio. Si tratta del Carrus Carrariensis moraliter descriptus di Francesco Caroselli, magister studiorum del convento di Sant'Antonio, che fornisce una rappresentazione allegorica del Carro in cui ogni elemento allude ad una virtù del principe. |
| Quando: | -300 | -200 | -100 | 0 | 100 | 200 | 300 | 400 | 500 | 600 | 700 | 800 | 900 | 1000 | 1100 | 1200 | 1300 | 1400 | 1500 | 1600 | 1700 | 1800 | 1900 | 2000 | 2100 | | |
