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Sul pannello si legge: Nell'assemblea del 25 luglio 1318 il Consiglio Maggiore della città, riunito a Palazzo della Ragione, conferì a Jacopo I da Carrara, dopo un'accorata perorazione di Rolando da Piazzola, il titolo di "Capitano del Popolo". Il luogo deputato alle riunioni del libero Comune padovano fu teatro dell'imporsi della signoria dei Da Carrara. Era la fine del libero comune, Jacopo I diventava detentore a vita di un potere superiore a quello di tutti i poteri precedenti. L'intento era di salvare la patria, sedare le inimicizie interne, liberare la città dalla minaccia scaligera. C...mo dunque finalmente le ire, - concludeva Rolando da Piazzola - componiamoci a ... affidiamo ... e la patria nostra a le cure e all'amore di uno solo, che tronche le ambizioni e le pretendenze, ci affastelli a vicenda, acconci le leggi all'uopo, ci corrobori contro gli es..., e meglio che principe, ci torni padre". Al momento dell'elezione libera e democratica, ricevette il gonfalone, giurò sul libro degli Statuti conservato nella Cappella di San Prosdocimo e promise di mantenere ... e rasione al grande come al picolo". Jacopo, figlio primogenito di Marsiglio era detto il Grande "... lungo della persona e magro, in la mente portava più alti pensieri che non mostrava de' fuora..." Aveva cinquantaquattro anni, apparteneva ad una potente famiglia di parte guelfa, era intelligente e dotato di capacità diplomatiche. Sposando Elisabetta figlia del doge Pietro Gradenigo, aveva ottenuto anche la cittadinanza veneziana. Era uomo coraggioso che aveva dato prova di valore contro Cangrande, aveva carattere aperto e fermo, e godette delle simpatie del popolo. Per celebrare il giorno della sua proclamazione furono istituiti i Ludi Carraresi. |
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