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Padova Pannelli Mirabilia   37 Il Castello: gli affreschi ritrovati modi: foto mappa
Il Castello: gli affreschi ritrovati
Sul pannello si legge: La decorazione del Castello emersa nel corso dei restauri (1992-2003) esprime l'adozione da parte dei committenti Francesco I e Francesco II, di un programma decorativo di tono aulico e autocelebrativo, in sintonia con quello della Reggia carrarese. Francesco I il vecchio sembra aver voluto cancellare il triste ricordo delle prigioni ezzeliniane con la creazione di un luogo ameno, incantevole per la finezza delle decorazioni, adatto non solo a proteggere contro le aggressioni nemiche ma anche a mettere a proprio agio i signori e i loro importanti ospiti. Negli ambienti dell'Osservatorio astronomico è stata portata alla luce la decorazione pittorica di tre sale: la sala del "grande carro", con il simbolo della casata sulla volta a botte e un'elegante decorazione geometrica sulle pareti, la "sala dei pappagalli affrontati" e la sala con le iniziali di Francesco I arricchite da festoni. Il fitto pattern formato dall'iterazione e dall'intreccio dei motivi simula un effetto di preziosissimo tessuto, che rimanda alle stoffe e alle miniature dell'epoca. Il grande salone al pianterreno del Castello è diviso in due sale da tre archi. Uno degli ambienti è scenograficamente ornato da una larga fascia dipinta a finte tarsie marmoree, interrotte dal motivo iterato del carro e dal cimiero di Francesco I, ed è sormontata a motivi fogliati alternati a rosoni. La seconda sala è ornata da affreschi raffiguranti motivi vegetali alternati allo stemma dei Carraresi. In una delle stanze del primo piano la decorazione altresì formata da tre registri sovrapposti, di cui l'inferiore percorso da una sorta di paramento decorativo, quello intermedio occupato da scudi alternati fasce rosse e bianche e gigli angioini, e il superiore caratterizzato dall'alternanza dello stemma ungherese-angioino del re Luigi il Grande e di raffinate testine femminili e maschili colte di profilo. Il ritratto di profilo caratterizza tutte le effigi dei Carraresi negli affreschi dell'epoca e ha la sua origine nelle monete e nella medaglistica classica. Una grande sala al secondo piano della torre minore, a levante, presenta sulle pareti un velario con decoro a racemi e bordo di ermellino, al di sopra del quale spuntano steli con rose, un unicum nella pittura trecentesca a Padova legata al mondo cortese e alla letteratura petrarchesca.
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