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Padova Pannelli Mirabilia   24 Il Duomo, i vescovi carraresi e le oreficerie... modi: foto mappa
Il Duomo, i vescovi carraresi e le oreficerie...
Sul pannello si legge: Francesco Petrarca e il vescovo Ildebrando Conti erano stati a lungo ad Avignone, dove avevano avuto modo di entrare in contatto con il clima culturale della corte papale. Gli oggetti preziosi che portarono a Padova, di ritorno dalla Francia, contribuirono allo sviluppo dell'arte di corte. Ildebrando Conti, che era stato nominato vescovo di Padova nel 1319, aveva preso possesso della Diocesi nel 1339 e vi era rimasto fino alla morte, avvenuta nel 1352, intervallando ai lunghi soggiorni in città i soggiorni ad Avignone. Gli inventari del Tesoro della Cattedrale documentano l'incremento della dotazione liturgica del Duomo al tempo del vescovo. Quello del 1339 elenca numerosi oggetti, in buona parte da lui donati, tra cui alcuni calici con smalti, vasi in cristallo di rocca, oggetti d'avorio e d'argento, mitrie preziose, un pastorale e un anello episcopale, un fermaglio da piviale cum smaltis et perlis et lapidibus preciosis, numerosi paramenti sacri e alcune croci; tra queste si deve segnalare la celebre e complessa Croce Reliquiario recante una stauroteca decorata con smalti di matrice senese, assegnabili alla maniera di Guccio di Mannaia. La presenza di questo prezioso oggetto nella Padova di metà Trecento contribuì a diffondere la nuova arte dello smalto traslucido, desunta appunto dalla tradizione senese. Nella seconda metà del secolo gli orafi padovani arricchirono il Tesoro di numerosi reliquiari, alcuni dei quali si conservano ancora presso il Museo Diocesano. Tra questi è il Reliquiario di Sant'Andrea apostolo, caratterizzato da un'armoniosa teca a forma di edicola gotica, databile agli ultimi anni del Trecento e donato dai fratelli da Vigonza canonici della Cattedrale. Oltre alle oreficerie il Museo Diocesano custodisce una serie di preziosi dipinti su tavola, tra i quali il Martirio di San Sebastiano, opera del pittore veneziano Nicoletto Semitecolo, forse concepito come parte di un cassone o come pala d'altare contenenete reliquie. Alcuni particolari dell'opera pittorica come le corone indossate da Diocreziano e da Massimiliano, e l'elegante cintura appoggiata sui fianchi di San Sebastiano, denotano quanto il gusto orafo del Trecento padovano abbia influenzato anche il campo della pittura.
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