|
|
Sul pannello si legge: Vessato dalle congiure dei Dente e di Nicolò da Carrara, nel 1328 Marsilio I strinse con Cangrande della Scala un accordo segreto in base al quale cedeva Padova agli Scaligeri in cambio della nomina a vicario generale. Alla morte di Cangrande della Scala tuttavia, nel luglio del 1329, i figli Mastino e Alberto avviarono una politica espansionistica e commerciale tesa a danneggiare Padova, che suscitò in Marsilio il desiderio di riprendersi la città. Le conquiste di Brescia e Lucca suscitarono inoltre l'ostilità di Venezia e di Firenze, che diedero vita con il Carrarese ad una lega antiscaligera formalizzata a Venezia in Palazzo Ducale, il 14 luglio 1337. In cambio dell'aiuto a riprendere Padova e a governarla da libero signore, Marsilio avrebbe dovuto difendere e aiutare Venezia in qualsiasi circostanza e contro ogni nemico, contribuire economicamente alla guerra contro gli Scaligeri, abolire le imposte sui possedimanti veneziani in terra padovana e il dazio sulle merci veneziane e fiorentine. Il prezzo era altissimo, ma Marsilio fu costretto ad accettarlo. Fu nominato capitano generale dell'esercito Pietro de' Rossi, imparentato con i Lupi di Soragna, signori di Parma. Dopo la conquista di Oderzo, Chioggia e Mestre, il 3 agosto 1337 Pietro de' Rossi, al comando di cinquecento armigeri tedeschi, entrava in Padova attraverso porta Pontecorvo, lasciata aperta per ordine di Marsilio, che nel frattempo aveva preparato l'insurezione dei padovani. Nel centro della città Marsilio e il cugino Ubertino ricevettero il liberatore intonando con il popolo il salmo Benedictus Deus Israel quia fecit redenmptionem plebis suae". Terminava così, dopo otto anni, il dominio di Verona. |
| Quando: | -300 | -200 | -100 | 0 | 100 | 200 | 300 | 400 | 500 | 600 | 700 | 800 | 900 | 1000 | 1100 | 1200 | 1337 | 1400 | 1500 | 1600 | 1700 | 1800 | 1900 | 2000 | 2100 | | |
