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Padova Pannelli Mirabilia   45 La proclamazione delle vittorie carraresi dalla Loggetta dei Bandi ... modi: foto mappa
 
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Sul pannello si legge: L'elegante Loggetta dei Bandi si trova sul lato ovest del Palazzo della Ragione, collocata in modo tale da essere visibile anche da Piazza dei Signori, circondata dagli stemmi dei podestà e dei capitani succedutisi al governo della città. Era il luogo in cui venivano comunicati al popolo eventi importanti, condanne capitali, disposizioni del Comune, proclamazioni di guerra e di pace. Qui, nel 1381, fu anninciata solennemente la pace con Venezia, dopo la guerra di Chioggia in cui i padovani avevano conquistato l'Isola sconfiggendo i Veneziani, salvo poi perderla nuovamente, ottenedo tuttavia alcuni centri del Trevigiano. Nel 1384 fu proclamata l'intesa col Duca d'Austria, che cedeva a Francesco il Vecchio Treviso, Ceneda, Belluno e Feltre. E nel 1392 finalmente veniva annunciato l'accordo firmato a Genova con i Visconti, in base al quale per trent'anni Padova e Milano non si sarebbero più fatte guerra. Sempre da questa Loggetta nel 1388 furono comunicate l'abdicazione di Francesco il Vecchio e la nomina del figlio Francesco Novello. Da qui, due anni dopo, in seguito al coraggioso rientro del Novello dall'esilio e alla liberazione di Padova dai Visconti, venne resa nota la cerimonia di rielezione. Le fonti raccontano che dopo aver ascoltato la messa nella cappella interna al Palazzo detta di San Prosdocimo, Francesco Novello andò a sedersi lungo il lato ovest del Palazzo "verso la prexon". Accanto a lui c'erano gli ambasciatori fiorentini e bolognesi e molti altri gentiluomini, mentre nella sala del palazzo era radunato tutto il popolo padovano, grandi e piccoli, maschi e femmine. Dopo il discorso celebrativo dei Carraresi tenuto da Francesco Dalle Alpi fu consegnato al Signore il gonfalone con lo stemma della città di Padova, della quale veniva nominato capitano generale. Ricevette la bacchetta bianca, simbolo della Signoria e del dominio sul popolo e la città, il sigillo, le chiavi maestre e il libro degli Statuti. Francesco Novello giurò di governare con giustizia e nel rispetto del Comune e degli Statuti. Al suono degli strumenti il popolo esultò gridando: "Viva il Signore nostro, misser Francesco da Carrara e viva il Carro".
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