Tu crei me?
No, io te. Nella mia mente, naturalmente.
Certamente? Assolutamente?
No, probabilmente.
Lo stato in cui un'unica mente (la tua, ovviamente) produce, consciamente o inconsciamente, insieme alla realtà, ogni altra mente, non è più frequente, statisticamente, di quello in cui, la stessa mente (la tua, specialmente) è creata da un'altra mente.
Numericamente, anzi, è molto meno importente (pardon, importante).
Ogni altra mente, ha la stessa probabilità della tua, d'essere l'unica realmente esistente. E la probabilità aumenta, se, ipoteticamente, calcoli il caso, non di una sola mente reale, ma due, tre, quattro, ecc.
E, certamente, anche questi sono casi possibili, realmente.
C'è poi l'ipotesi che, a creare il tutto, non sia una mente, ma la Mente, la quale, costantemente, presiede all'esistente, Divinamente.
Quest'ipotesi, non recente, è ampiamente accettata in occidente.
Naturalmente, l'approvazione di tanta gente, credente, la rende assai attraente, ma non più importante statisticamente.
Una sola di queste ipotesi è immanente. Perciò, dovendo scegliere, scelgo la più divertente: io sono l'unica mente realmente esistente.
Perché io?
Semplicemente perché all'infuori di me non c'è niente.
E mi saluto, giocosamente.
Padova 08-07-2001 Gianfranco Novo
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