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Metafile di: Dialogo metafisico 19-20 |
data |
2002-04-01 |
autore |
Gianfranco Novo |
titolo |
Dialogo metafisico 19-20 |
genere |
_Dialogo metafisico |
contatore |
890 |
| Dialogo metafisico 19-20 |
19. La fede
io: - Se non ho capito male anche questo “io” ha i suoi “Pop”
N: - Uno solo. –
io: - Va bene, uno solo, ma c’è la speranza di evitarlo? –
E: - Esiste la fede. –
N: - Tutte illusioni. –
io: - A proposito di fede, ho sentito dire che alcune religioni assicurano diversi “Pop” e “Push” . –
E: - E tu ci credi? –
io: - Mi piacerebbe. –
E: - Ma ci credi? –
io: - Temo di no. –
E: - Allora per te non vale. –
io: - E per quelli che credono? No, aspetta, lo dico io “tutto è possibile”. –
E: - Bene. –
io: - Allora la fede trasforma il non essere in possibile. –
E: - Per quelli che credono fa di più, trasforma il nulla in essere. –
N: - Nota che “nulla” e “essere” sono scritti con la lettera minuscola, eh, eh. –
io: - Che importa, è sempre una cosa meravigliosa . E dove si trova la fede? –
E: - In te. –
N: - Già… -
io: - Se è in me non sarà difficile trovarla. –
E: - Non è neanche facile, ma con questo scritto stai facendo un percorso di fede, -
N: - Si, ora sta scrivendo la Bibbia! –
io: - La Bibbia, mi prende in giro? –
E: - Credevo che avessi imparato a riconoscere l’ironia. –
io: - Si, ma rivolta agli altri, non a me. –
E: - E’ la stessa cosa. –
io: - Forse, ma fa più male. -
N: - Non cambiate discorso, il percorso di fede mi stava bene, infatti comincia tutto con “Non, non”. –
E: - Allora sarebbe un’Antibibbia. –
io: - Un momento, Bibbia, Antibibbia sono parole grosse, io ho paura. –
E: - Sei un pusillanime? -
io: - Temo di si. –
E: - Ah, sei di “quelli”, allora il tuo scritto vale poco. Non è pericoloso. –
io: - Mi sento più tranquillo. Ma come di “quelli”? Non siamo tutti figli tuoi? –
E: - Certo. –
io: - Allora perché il mio scritto vale poco mentre altri valgono molto? –
N: - Mi sa che l’hai incastrato, eh , eh… –
E: - Tutti i singoli io valgono poco. –
io: - Si, ma hai detto “di quelli” come se esistessero anche altri. –
N: - L’hai incastrato. –
E: - E va bene, non sono il vero essere. –
io: - Cosa?!! –
e: - Sono quell’immagine dell’essere che sta dentro di te e tu lo sapevi. –
n: - Eh, eh… cominciamo a divertirci. –
e: - Zitto tu, per te è la stessa cosa. Se io non sono il vero Essere, tu non sei il vero Nulla. –
io: - Il mio scritto non vale niente, essere che litiga con nulla… tutto diventa piccolo, insignificante. –
e: - Forse sei tu che cresci. –
io: - Vuoi dire che questo percorso spirituale potrà migliorarmi? Che quello che scrivo ha un senso? No, aspetta, mi rispondo da solo: “tutto può essere”. –
pop /// /// push
20. Il dolore
io: - Hai qualcosa contro il dolore? –
e: - In farmacia ci sono tante pillole. –
io: - Non il dolore fisico, quello spirituale. –
n: - Ci sarebbe il grande “Pop”. –
io: - non ti permettere, non ho nessuna intenzione… -
n: - Non arrabbiarti, ci ho provato. –
e: - Bravo io, e per premiarti ti dico una cosa che ti aiuterà: il dolore spirituale non è. –
io: - Come non è? Io soffro e questo non si può negare. Aspetta, forse ho capito, vuoi dire che è fatto di nulla? –
e: - Il dolore spirituale nasce dal Nulla, da quella parte di Nulla che è in te, il nulla ti fa desiderare l’Essere, il nulla senza l’Essere è dolore. –
n: - Il Nulla è pace, il desiderio di essere è dolore. –
e: - Lascia che il Nulla sia. –
n: - Lascia che l’Essere non sia. –
io: - Ehi, queste frasi, sono il contrario di quello che è stato detto finora, mi volete far impazzire? –
e: - Il dolore è pazzia, il dolore è non. –
n: - Il dolore è pazzia, il dolore è. –
io: - Quello che dite non ha senso, mi ricordate i koan dello Zen. –
e: - Lascia che Divenire si realizzi. –
io: - Ho qualche possibilità di fermarlo? –
e: - Puoi soffrirne. –
io: - Lasciare che ogni cosa sia, non è fatalismo? –
e: - Puoi gioirne. –
io: - Ma quando le cose non vanno come dovrebbero… -
e: - Come dovrebbero? –
io: - Si, voglio dire come desidero. –
e: - Come desidero? –
io: - Ehi, mi fai l’eco? –
e: - Ti indico la via. –
io: - Con l’eco? –
e: - I pipistrelli trovano la via con l’eco. –
io: - Dovrei essere un pipistrello? –
e: - Puoi essere un Uomo. –
io: Questo è facile, lo sono già. –
e: - Con la U maiuscola. –
io: - Sei razzista? –
e: - Non è questione di razza. –
io: - Qualsiasi questione che distingua un uomo da un altro, finisce per essere razzismo. –
n: - Dai che lo incastri ancora. –
io: - Quando il nulla mi dà ragione, io mi preoccupo. –
e: - Hai ragione, quando incastri me incastri anche te stesso.
io: - Allora aiutami. C’è qualcosa che distingua gli uomini e non sia razzismo? –
e: - Forse la compassione. –
n: - Belle parole. –
e: - Che dici di “Amore”? –
n: - Belle parole. –
e: - Amore è lontano, comincia dalla compassione. –
io: - Compatire per non soffrire, non è una contraddizione? –
e: - Devi passare per l’assurdo. –
io: - Per arrivare dove? –
e: - Per seguire la Via. –
io: - Ehi, sei diventato taoista?
e: - Forse lo stai diventando tu. –
io: - Se seguo la Via arrivo ad Amore? Amore mi attrae. –
e: - Il desiderio ti allontana dalla Via. –
io: - Sai che ti dico, dopotutto io sto ancora soffrendo. –
e: - Forse è necessario. –
io: - Necessario a che? –
e: - A diventare un uomo. –
io: - Con la U maiuscola ma senza razzismi? –
e: - Si. –
io: - Da un po’ di tempo nulla non si fa sentire, non avremo incastrato lui questa volta? –
e: - Quando lo nomini è già presente. –
n: - Non, non… -
io: - Oh no! –
pop /// ///
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